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Mochi, Francesco.

Scultore italiano. Formatosi inizialmente nell'ambiente fiorentino sulle opere di Giambologna e nella bottega di Santi di Tito, passò ben presto a Roma presso lo scultore veneto Camillo Mariani. Con lui M. partecipò alla decorazione della cappella Paolina in Santa Maria Maggiore, collaborando al bassorilievo raffigurante la Presa di Strigonia per il monumento funebre di Clemente VIII. Già dalle prime opere si possono rintracciare alcuni tratti peculiari del suo stile, in cui si fondono l'indirizzo compositivo del Manierismo toscano e il gusto per la ricerca pittorico-luministica del Cinquecento veneto; si può inoltre affermare che l'accentuato naturalismo della modellazione e il movimento delle figure, che realizza un nuovo rapporto figura-spazio, pongono questo scultore già pienamente nel quadro dell'arte barocca. Tra il 1603 e il 1610, su commissione del principe Mario Farnese, M. realizzò nel duomo di Orvieto l'Annunciazione e il San Filippo. Di poco posteriore è la Santa Marta (Roma, Sant'Andrea della Valle), la cui impostazione ricorda quella a spirale dello stile manierista, anche se applicata in forma "chiusa" (non evolventesi, cioè, nello spazio, ma involventesi su se stessa). Il suo capolavoro può considerarsi il monumento equestre ad Alessandro Farnese, eretto, assieme a quello per Ranuccio II, tra il 1612 e il 1629, durante il soggiorno a Piacenza. Mentre nel monumento a Ranuccio, ispirato alla statua di Marco Aurelio, si notano numerose incertezze stilistiche, particolarmente nei rilievi del basamento raffiguranti le allegorie dell'Abbondanza, della Giustizia e della Felicità pubblica, nell'altro viene raggiunto un altissimo livello artistico. La concezione della composizione è del tutto nuova: il monumento non viene più offerto, nella sua statica imponenza, all'ammirazione dello spettatore, ma si risolve in una "apparizione" del tutto naturale della figura in movimento sulla piazza del Broletto. Tornato a Roma dopo il 1629, M. non riuscì a recuperare il favore dell'ambiente romano, ormai conquistato da Bernini e Algardi. Tra le altre opere: la Veronica (Roma, San Pietro) compiuta tra il 1629 e il 1640, il Battista (Dresda, Galleria Hofkirche), il Battesimo di Cristo, le statue di Pietro e Paolo (Roma, esterno di Porta del Popolo) (Montevarchi, Arezzo 1580 - Roma 1654).